Rivolte in Asia e GENZ
Rivolte in @sia e GENZ
Ore 19.00 Zazie nel Metrò
Via E. Giovenale 16, Pigneto - RomaEst
Incontro con:
Emanuele Giordana
(giornalista Lettera22 e direttore atlanteguerre.it)
Matteo Miavaldi
(giornalista e podcast producer)
Il Sud globale asiatico — dal Nepal all’Indonesia, dalle regioni himalayane all’arcipelago e non solo— è attraversato da un’ondata di mobilitazioni che coinvolge non solo la Generazione Z, ma lavorator@, comunità indigene, movimenti femministi e studenti. Le proteste più recenti, spesso guidate da giovani, sono solo uno degli aspetti attraverso cui leggere una regione complessa, segnata da trasformazioni rapide e tensioni profonde. La nostra iniziativa parte da queste voci plurali per tracciare un panorama che rifiuti facili etichette e un’unica narrazione delle lotte in corso. Esploreremo disuguaglianze crescenti, crisi ambientali, modelli di sviluppo in discussione e le molteplici forme di resistenza che emergono nei diversi contesti. Un invito ad ascoltare, mettere in relazione e comprendere queste mobilitazioni senza generalizzazioni e semplificazioni. Per avvicinarci alla ricchezza e alla complessità di un’area in continua trasformazione, dove recentemente hanno ricominciato a soffiare venti di guerra (Myanmar, Cambogia e Thailandia).
Negli ultimi mesi queste aree sono state attraversate da nuove mobilitazioni: studenti, giovani lavoratori, comunità locali, movimenti femministi, attivisti climatici. La Generazione Z ha un ruolo importante, certo, ma non è l’unica protagonista. Queste proteste nascono da storie diverse, si muovono su terreni differenti e rispondono a urgenze specifiche: crisi economiche, disoccupazione, modelli di sviluppo contestati, corruzione, crisi ambientali sempre più dure. Nel raccontarle, però, rischiamo spesso di cadere in due trappole: trasformarle in un’unica “onda asiatica”, o ridurle alla sola energia dei giovani. Il nostro incontro vuole andare altrove: ascoltare la pluralità delle voci coinvolte e allo stesso tempo metterle in relazione, senza cancellare le differenze che le rendono uniche. Partiremo da alcune domande: perché oggi queste proteste emergono in più luoghi? Quali genealogie hanno? Che cosa ci dicono sul futuro politico e sociale della regione? E, soprattutto, quali immaginari — generazionali, ecologici, comunitari — stanno generando?
L’obiettivo non è semplificare, ma aprire un campo di comprensione. Perché le tensioni dell’Asia del Sud e del Sud-est non sono un fenomeno lontano da noi: parlano di lavoro, democrazia, clima, diritti e forme di resistenza che risuonano anche qui.